Discriminazione etnica
UAWAC – Olio d’oliva palestinese
UAWAC si impegna per i diritti dei lavoratori palestinesi discriminati.
Gli ulivi prosperano in abbondanza di sole, su terreni aridi, poveri di sostanze nutritive e altrimenti difficili da lavorare. Gli agricoltori palestinesi approfittano di queste caratteristiche per piantare i loro uliveti. Una coltivazione che è anche simbolo della situazione con cui questo popolo si è confrontato per decenni.
Dall’occupazione israeliana della Cisgiordania, una cinquantina di anni fa, le condizioni di vita della popolazione palestinese si sono costantemente deteriorate, in seguito ad una politica di intimidazione fatta di confische dei terreni e dell’acqua, muri di separazione, distruzione delle infrastrutture e blocco della maggior parte delle attività economiche e sociali. Da 25 anni l’Unione dei comitati di lavoro agricolo (UAWC) lavora per la sopravvivenza di questi agricoltori. L’organizzazione, nata come unione di gruppi di auto-aiuto locali, sostiene le famiglie di contadini con formazione e consulenza sull’agricoltura e sulla produzione e commercializzazione di prodotti finiti come miele, verdure essiccate al sole, erbe aromatiche e olio d’oliva.
Con il sostegno delle organizzazioni del commercio equo, UAWC ha iniziato ad esportare olio d’oliva all’inizio degli anni ‘90. Dalla prima fornitura di 100 litri si è passati ad un volume di 100-120 tonnellate. Oltre a questa crescita, l’organizzazione registra anche un altro successo: in collaborazione con il nostro fornitore claro fair trade, UAWC è riuscita recentemente ad ottenere la certificazione Fairtrade per l’olio d’oliva. Al momento già 10 comitati sono certificati nella zona di Nablus e Tulkarem (Cisgiordania). Sono orgogliosi della certificazione ottenuta e hanno la ferma intenzione di investire il primo premio Fairtrade nella conversione all’agricoltura biologica.