Equo, regionale e stagionale

Equo, regionale e stagionale

Un’alleanza dagli effetti tangibili

Ciò che mettiamo nel carrello della spesa ha notevoli effetti sul nostro pianeta. Non per nulla, la Giornata mondiale del commercio equo, che si celebra l’11 maggio, è all’insegna del motto «Agire localmente per un mondo sostenibile». Gettando uno sguardo dietro le quinte della produzione dei nostri generi alimentari, scopriamo come fare acquisti responsabili comprando prodotti del commercio equo, regionali e stagionali.

Tra gli scaffali di un supermercato si trovano prodotti provenienti dal mondo intero: caffè etiope, burro nostrano, ortaggi spagnoli e magliette di cotone indiano. Ciò che mettiamo nel carrello ha un grande impatto sullo stato del nostro pianeta. Molte delle sfide globali sociali ed ecologiche sono infatti direttamente legate al nostro comportamento in quanto consumatori.

Equo o regionale? Entrambi!

Le condizioni eque in cui vengono prodotti, la provenienza regionale e la stagionalità degli articoli e dei generi alimentari che acquistiamo sono fattori decisivi. La provenienza regionale potenzia le strutture economiche locali e riduce l’impatto ambientale, dato che la merce non deve essere trasportata da una parte all’altra del pianeta, mentre la stagionalità incoraggia metodi di produzione ecologici. Molte persone fanno volutamente i loro acquisti nella panetteria dietro l’angolo o al mercato locale, ma è vero che gran parte del nostro fabbisogno quotidiano non può essere coperta da prodotti regionali o nazionali. È il caso per esempio del caffè, del cioccolato, del riso, delle banane e del succo d’arancia, ma anche di apparecchi elettronici e vestiti, che devono per forza essere importati.

L’impatto dei nostri acquisti

Oggi, non è pensabile rinunciare a prodotti che provengono dal Sud del mondo. Le nostre abitudini di consumo gravano sulle risorse naturali del pianeta e contribuiscono a trasferire il carico ambientale fuori dal nostro paese. Secondo l’Ufficio federale dell’ambiente, l’impatto ambientale determinato dal consumo in Svizzera viene per tre quarti esternalizzato. Ciò avviene per esempio a causa delle emissioni di gas a effetto serra generate all’estero, dello sfruttamento del suolo all’estero che distrugge la biodiversità e del depauperamento di risorse idriche all’estero. Nei paesi del Sud, dove l’agricoltura è spesso essenziale per il sostentamento, questi effetti possono risultare fatali.

Agire localmente, pensare globalmente

Oltre che sul carico ambientale, le nostre abitudini di consumo hanno un impatto cruciale nei paesi del Sud anche a livello sociale. Per accertarsi che gli articoli che acquistiamo siano prodotti in condizioni eque, esistono appositi standard che prescrivono prezzi minimi, vietano il lavoro minorile e la discriminazione, e promuovono i diritti dei lavoratori e la protezione della salute. Questi criteri favoriscono inoltre sistemi di produzione sostenibili, metodi di coltivazione ecologici e uno sfruttamento accorto delle risorse. Le organizzazioni del commercio equo sostengono pure la lavorazione dei prodotti e la creazione di valore aggiunto nei paesi di produzione, e agevolano le possibilità di commercializzazione locale e l’accesso al mercato mondiale.

Ecco perché vale la pena acquistare prodotti del commercio equo, regionali e stagionali.

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